Eros Bonamini

Opere

Artista Eros Bonamini

Eros Bonamini ha esposto in Galleria Gagliardi dal 1994 al 2010.

EROS BONAMINI (1942-2012)

Dal lontano 1994 la Galleria Gagliardi collabora con Eros Bonamini proponendo negli anni, attraverso tre mostre personali, un catalogo ed una collettiva, il percorso artistico di questo grande protagonista dell’Arte Concettuale. “Percorsi” una panoramica sulle opere degli anni ’70 con cementi ed inchiostri,“Anni ‘90” cronotopografie: interventi cromatici e tele rose dal fuoco. “Percezioni relative”  lavori di profonda ricerca sperimentale dove il segno cede il posto alla traccia lasciata dal fuoco.

In questa personale a lui dedicata: “Antinomie”, si vuole presentare una serie di opere su superfici di acciaio e plexiglas, materie dure e fredde che interagiscono con la realtà che rispecchiano, restituendocela distorta e grottesca dove nel gioco delle parti, tra realtà e finzione, coinvolgono lo spettatore stimolando la sua curiosa vanità.

Materie antipittoriche quali l’acciaio e il plexiglas sotto la forza del fuoco, distorcendosi, si trasformano in strumenti di riflessione e di ricerca intellettuale ad artistica.

La materia prima di Eros Bonamini, si potrebbe dire, è il tempo; diciamo meglio che ogni sua operazione artistica è la ricerca di un oggetto in cui si veda un qualcosa che segni il trascorrere del tempo, che ne misuri il ritmo, la scansione in crescere o in calare. Nell'esperienza esistenziale di Eros Bonamini, il trascorrere del tempo assume una pregnanza particolare, come di un'attesa del passare dei minuti, delle ore, dei giorni che pesa; e di fronte a questa attesa c'è quasi un senso di lunga inerzia impotente, a cui si reagisce segnando con un metronomo empirico non le accelerazioni, ma l'ineluttabile caduta di potenza, non il formarsi, ma il dilagare del segno. Aggiungerei però che questa operazione apparentemente non estetica, indica un interesse per i materiali che ne riscatta l'anonimia, e si risolve perciò in un atto poetico nel senso etimologico del termine. Licisco Magagnato

Fin dai suoi esordi, agli inizi degli anni Settanta, nella ricerca di Eros Bonamini si palesavano consapevolezza e coerenza, unite in una ricerca continuativa ed in costante tensione progettuale. Non a caso, Giorgio Cortenova, il primo a leggere con lucidità il lavoro dell’artista, sottolinea in lui “(…) una prassi lavorativa empirica, nutrita di quello scetticismo di base che è uno degli aspetti qualificanti del nostro tempo (…) quel tentare e ritentare il campo caratteristica di un’operatività che è divenuta professione quotidiana, rifiuto “tout-court” del gesto dirompente ed artistico (…)”. Era il 1975, Bonamini esponeva le sue Tabelle pittoriche nella veronese Galleria dello Scudo: opere inaugurali dell’intero suo percorso creativo, campi monocromi l’74buno in successione all’altro, capaci di porre in discussione, fino all’ipotesi d’abbandono, le possibilità rappresentative del dipingere; opere come “mappe” e registrazioni di un tempo “effettivo del fare”, delle tracce che l’artista, con strumenti, materiali ed interventi segnici di natura diversa, ha negli anni verificato; opere, infine, come verifiche del vissuto, del passato e della storia personale e collettiva, computo del tempo individuale nel procedere del tempo universale.

Da questi assunti concettuali di base derivano le serie dei Cementi, dei nastri e degli inchiostri, realizzate fra il 1975 e il 1978. L’artista sceglie di abbandonare il pigmento ad olio, privilegiando i materiali poveri, come il cemento ed il collante, scelti per indagarne il processo di indurimento, agendo su di essi con incisioni di forma e pressione costanti: il risultato è la successione di tracce che tendono alla sparizione, mano a mano che il processo di essiccazione si completa. Attorno al 1977, il segno tracciato sul cemento è sostituito da strisce di stoffa imbevute d’acqua ossigenata (dal potere decolorante), immerse ad intervalli di tempo successivi in un bagno d’inchiostro e successivamente esposte, l’una accanto all’altra, a delineare una mappa del processo creativo.

Il tema dell’assorbimento, della compenetrazione fra inchiostro e superficie, quali metafore attive dei valori di spazio e tempo: rifiutando l’azione del dipingere con sempre maggiore fermezza, Bonamini sceglie la computazione dell’azione concettuale, la verifica della sua trascrizione formale e del suo potenziale estetico.

All’inizio degli anni Ottanta, la scelta approda all’osservazione ed al calcolo della capacità della tela di impregnarsi di colore, per contatto o iniezione. Strumenti iniziali sono i pennarelli con punte differenti, che permettono iterazioni narrative verbali legate all’operatività e al tempo. La seconda soluzione adottata è quella dell’iniezione diretta del colore diluito sulla tela.

eros-bonamini_studioDa qui deriva la serie delle pitture per assorbimento, destinate a venire superate, nel 1983-84, da un altro ciclo di opere formate81c in modo più articolato, con segni, colori, scritture e gesti accostati e sovrapposti in una sorta di repertorio stratigrafico di interventi. Nello stesso giro di anni, prendono la luce le Cronotopografie (letteralmente scritture di spazio e tempo) formate da una serie di motivi elementari a sequenza – punti, linee, greche, segni, labirinti, spirali e anche scarabocchi – chiamati a saturare un campo. Dalla concentrazione alla rarefazione delle scritture, fra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, Bonamini approda ad opere di grandi dimensioni, sulle quali verificare un’azione variabile: il momento nevralgico avviene ora nell’accorpamento delle singole tele, nella loro disposizione sulla parete, sia nella soluzione della sovrapposizione che in quella dell’adiacenza. É del 1993 l’importante pubblicazione, e la relativa tavola rotonda a Palazzo Forti, Verona, sulle ricerche dell’artista, da allora complessivamente definite Cronotopografie. Come infatti congiuntamente sottolineano i relatori invitati, Caramel, Veca, Miccini e Cortenova, pur nella diversità degli esiti Bonamini mantiene in ogni opera un’analoga identità d’approccio, derivante dalla linea analitico-concettuale degli anni Settanta. Rintracciando e perfezionando l’analisi delle costanti del suo lavoro, sempre teso ad unire il livello empirico con 82cquello teorico e speculativo, la critica chiarisce ulteriormente l’assenza di rimandi metaforici, allusivi e simbolici nella sua opera (che avrebbero potuto essere, a prima vista, rintracciati nelle forme portanti della spirale, del grafo e della sua ripetizione, della linea) riconoscendovi invece la priorità del ” (…) tempo del fare e del farsi delle materie“, come segnalò Eugenio Miccini, e la ” (…) relatività rispetto a un altro assoluto, similmente estromesso dai confini dell’umano: l’eterno. Come l’universo di Einstein, i campi di Bonamini sono illimitati ma finiti (…) Alla diffidenza regressiva di tante grammatiche “minimaliste” Bonamini mette in scena ciò che si racconta, intrattiene l’occhio e la mente sulle magnifiche assenze della verità.“.

Decantata l’esuberanza segnica e cromatica durante gli anni Novanta, l’artista prosegue la sua ricerca sulle Cronotopografie in diverse direzioni: da quelle pittoriche, caratterizzate da una costante tendenza alla semplificazione, agita mediante segni minimali e leggeri, con una tavolozza dove dominano il bianco, il grigio profondo ed il nero; a quelle realizzate con i plexiglas, neutri o colorati, dove le tracce del tempo si traducono in precise sequenze di cicatrici puntiformi e labirintiche, oppure in slabbri e orli combusti; a quelle costruite con la furia dell’azione sui metalli specchianti, dove l’oggetto contundente è metronomo dell’azione reiterata e violenta, fino a far presagire la catarsi, dell’artista sulla materia, mentre la superficie, specchiante e deformante, sempre più coinvolge anche lo spettatore nel processo di consumo del tempo e di esistenza nello spazio.

Accanto alla ricerca sui metalli specchianti e diversamente segnati dall’azione del tempo, è la recente indagine sulle carte e sulle tele bruciate, frequentemente di forma circolare, sovrapposte le une sulle altre in composizioni che contemplano dittici di ampie dimensioni, verificando il confronto di linguaggio e di temporalità tra pitture, bruciature, addensamenti e rarefazioni nei perimetri del supporto. Cronotopografie destinate a rileggere una volta ancora la storia dell’arte dal secondo dopoguerra, ora indagando la tensione all’oltre in chiave spazialista, ora rivendicando il potere del linguaggio, in una relazione dialettica tra materia e segno dove il tempo è comune denominatore, utilizzato da Bonamini in una modalità sempre coerente e immediatamente riconoscibile.

Recente anche l’applicazione del neon, quale elemento chiamato a sottolineare il passaggio temporale, l’enfasi creativa e il rigore concettuale dell’azione dell’artista sul supporto: in nome di un’opera, dunque, quale risultato “(…) di due entità (il “calore” dell’emotività e la “freddezza” della logica) che possono essere confrontate fra loro (…)”. Non poteva esservi migliore definizione, se non quella offertaci da Bonamini stesso, per chiudere, e riaprire, un percorso di lettura sulla sua ricerca ormai quarantennale.

Ilaria Bignotti, Agosto 2015

Di lui hanno scritto, tra gli altri, Mario Bertoni, Ilaria Bignotti, Corrado Bosi, Isabella Del Guerra, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Giorgio Cortenova, Giorgio Di Genova, Gianpaolo Ferrari, Licisco Magagnato, Marco Meneguzzo, Filiberto Menna, Antonella Montenovesi, Patrizia Nuzzo, Anna Maria Sandonà, Toni Toniato, Alberto Veca.

Le sue opere si trovano in prestigiose collezioni pubbliche e private, tra le quali si ricordano la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti di Verona, il Mart di Rovereto, il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ¢900 “G. Bargellini” di Pieve di Cento, il Museion di Bolzano, il Museo Casabianca di Malo.

Molte le mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati, tra cui ricordiamo la tavola rotonda (Giorgio Cortenova, Luciano Caramel, Eugenio Miccini, Alberto Veca) tenutasi nel 1994 presso la "Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti", Verona con la presentazione dell'importante pubblicazione "Eros Bonamini Cronotopografie 1972-1993".

Fin dal 1975 espone più volte alla "Galleria Ferrari" e alla "Galleria dello Scudo di Verona", seguono altre personali, "Mercato del Sale" Milano, "Galleria la Polena" Genova, "Centro Culturale RS" Como, "Galleria Colossi"  Brescia, "Valmore" Vicenza, "RossovermiglioArte" Padova.

Ricordiamo tra le mostre collettive nel 1981 "Castello Sforzesco" Milano, "Centro George Pompidou" Parigi, nel 1982 "Galleria d'Arte Moderna Cà Pesaro" e "Fondazione Bevilacqua la Masa" Venezia.

Espone più volte (1987,1988,1990,2002,2005) in mostre collettive alla "Galleria d'Arte Moderna Contemporanea Palazzo Forti" Verona.

1998 è presente ad "Astratta, Secessioni astratte in Italia dal dopoguerra al 1990" con catalogo a cura di Giorgio Cortenova e Filiberto Menna, mostra itinerante presso: "Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea palazzo Forti" Verona, "La Permanente"  Milano, "Kunsthalle Darmstad"(Germania).

Sempre nel 1998 partecipa alla mostra "I libri d'artista italiani del Novecento" al "Museum of Modern Art di New York" e nel 1992 al "Museo Guggenheim" di Venezia.

Di lui hanno scritto: M.Bertoni, I.Bignotti, C.Bosi, L.Caramel, C.Cerritelli, G. Cortenova, L. Magagnato, M. Meneguzzo, F. Menna, P. Nuzzo, M. Sandonà, T.Toniato, A.Veca.

Le sue opere si trovano in numerose collezioni e private tra le quali ricordiamo:

Galleria D'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona

Museo D'Arte Contemporanea, Bolzano

Mart Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto.

Mostre personali:

"Chiari & geniali"
VILLA MAZZOTTI
8 percorsi espositivi nell’arte contemporanea
orario: da mercoledì a venerdì: h. 15-19;
sabato, domenica e festivi: 10-12 e 15-19;
Lunedì e martedì chiuso
biglietti: ingresso libero
vernissage: 10 marzo 2007. ore 16.30
Chiari (BS)
dal 10 marzo 2007 al 10 aprile 2007

"L'astratto presente. Generazioni in scena"
Mostra collettiva alla MAGI 900
orario: tutti i giorni dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso
biglietti: ingresso libero
vernissage: 24 febbraio 2007. ore 17
Pieve Di Cento (BO)
dal 24 febbraio 2007 al 29 aprile 2007

"... and the stars shine"
Bel Art Gallery
Milano
dal  1 dicembre 2005 al 14 gennaio 2006

"Vanitas Cronotopografie"
Mostra personale di Eros Bonamini, presentata da Marco Meneguzzo. Esposte le opere più recenti. Inaugurazione venerdì 29 ottobre dalle ore 18:30.
My Collection, Verona, Via Sottoriva 12
dal 29 ottobre 2004

"Opere recenti di Eros Bonamini"
Mostra Personale - Evento realizzato in collaborazione con GIBIGIANA ARTE. Venerdì 28 febbraio 2003, alle ore 18:30 inaugurazione con cocktail e Wine Bar. Interverrà il Critico d'Arte Mario Bertoni.
Mobilia International - Via Basso Aquar 28/A, Verona
dal 28 febbraio 2003 al 22 marzo 2003

"Collezione Civica"
Mostra Collettiva - Acquisizioni e donazioni recenti.
L'inaugurazione si tiene nella serata del 25 ottobre.
Galleria d'Arte Contemporanea - Palazzo Forti, Verona
dal 26 ottobre 2002 al  9 marzo 2003

"Grammelot-Cronotopografie"
Mostra Personale - "La pittura di Bonamini è, dunque, volontà di materializzare il tempo concentrando nello spazio dell'opera la durata do ogni visione possibile." Claudio Cerritelli
Galleria Gagliardi, San Giminiano, via S. Giovanni 57
dal Gennaio 2002

"Cronotopografie: A-ulì-ulé"
Mostra Personale - "...un ciclo denominato "Cronotopografie"... dedicato... ancor più... al tempo cosciente ed involontario della mente, con le emozioni e le ragioni che scaturiscono dalle pulsazioni del suo ritmo." Claudio Cerritelli
Immobilia, Verona, viale Del Lavoro, 33
dal 23 Novembre 2001

"Il labirinto della pittura"
Mostra Personale - "...una serie di lavori che dagli anni 70 giunge fino ad oggi con naturale coerenza, un ciclo denominato "Cronotopografie",... dedicato alla individuazione di luoghi ed eventi che dialogano con il tempo interiore ed esteriore della pittura." C. Cerritelli
Centro d'arte La loggia, Monte Ridolfi, Firenze
dal 26 ottobre 2001

Pagina 1 di 1 (9 elementi)1969
Galleria Libreria d'Arte Dante, Verona

1975
"Le tabelle pittoriche di Eros Bonamini", Galleria Dello Scudo, Verona
Galleria Ferrari, Verona

1977
Galleria Ferrari, Verona

1979
Centro Culturale RS, Como
Centro Culturale Santelmo, Salò, Brescia

1981
"Indicare", Centro Culturale RS, Como

1984
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona

1988
"Cronotopografie", Mercato del Sale, Milano

1989
"Pulsione mediterranea", Galleria Ferrari, Verona

1991
Arte Fiera Bologna, Galleria Ferrari, Verona

1994
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona
"Cronotopografie", opere recenti, Galleria Cinquetti, Verona
"Cronotopografie 1980", Galleria La Polena, Genova
"L'attenzione all'oggetto", Galleria Cinquetti, Verona

1995
"I segni le tracce", Sale Carlo Anti, Comune di Garda, Verona
"Percorsi", Galleria Gagliardi S. Giminiano, Siena

1997
"Il labirinto della pittura", Palazzo Datini, Prato
22 ottobre - 19 dicembre 2011
"con_tempo", Colossi Arte Contemporanea, Brescia

1976
"L'esplorazione percettiva", Palazzo della Ragione, Bergamo

1978
"Una definizione di segno", Galleria Ferrari, Verona

1979
"A proposito di realtà restituita", Galleria Due Torri, Bologna
"99 sculture di artisti contemporanei italiani e stranieri", Galleria Lorenzelli, Bologna

1980
"Liber" Biblioteca Comunale A. Lazzarini, Prato

1981
"Livres d'artistes livres obiets", Galleria NRA, Parigi
"Il materiale delle arti", Castello Sforzesco, Milano
"Art Shop", Galleria Puntounoarte, Noverate, Como

1982
"Proposta", Parco Massari, Ferrara
"Proiezioni 80", Galleria d'Arte Moderna, Cà Pesaro, Fondazione Bevilacqua, La Masa, Venezia

1983
"1.000 volte 1983", Castello di Lerici, Lerici
"Opera aperta", Centro Arti Plastiche, Comune di Udine
"Una pittura inquietante", Museumpavillon, Salisburgo
"Verona sessantottanta ", Palazzo Massari, Ferrara

1986
"La pittura italiana degli anni 70", Galleria Ferrari, Verona
"Quadreria", Centro Culturale RS, Como
"Sconfinamenti", Kunstlerwerkstatten, Lothringer Strasse, Monaco, Germania
"Città di Monza", Villa Reale, Monza
"La scienza dell'arte", Bevilacqua, la Masa, Venezia
"Qui senza confine", Galleria Ferrari, Verona

1987
"Biennale Nazionale d'Arte Contemporanea di Piacenza", Piacenza
"Arte in rivolta", Hotel Salinel, Comune di Nimes, Francia
"Maestri italiani contemporanei nella collezione civica", Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea A. Forti, Verona

1988
"Anni 70", Galleria Ferrari, Verona
"Astratta", Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea A. Forti, Verona, La Permanente, Milano, Kunstalle Drmstadt, Germania
"Il tempo e il tempio", Comune di Montichiari, Brescia
"Old carpets e modern artists", Il mercante d'Oriente, Verona

1990
"L'uomo l'albero il fiume", Castel Ivano Incontri, Trento
"Dal bianco al nero", Galleria d'Arte Sacripanti, Cantù, Como
"Irrituale", LX Biennale Nazionale d'Arte di Verona, Palazzo della Gran Guardia, Verona

1991
"Collezionare... è bello", Galleria Ferrari, Verona
"Pittura a Verona 1976 - 1991", Biblioteca Comunale di Sona, Sona, Verona
"Prospettiva italiana", Galleria Ferrari, Verona

1992
"The artist and the book in twentieth-century Italy", The Museum of Modern Art, New York
Galleria Ferrari, Verona

1993
"Caro Marcel, ...", Galleria La Giarina, Verona
"Le materie inventate", Museo d'Arte Moderna dell'Alto Mantovano, Gazoldo Degli Ippoliti, Mantova
"Caro Marcel", Eros Bonamini-Eugenio Miccini, Galleria Il Traghetto, Venezia
"Maestri italiani nella collezione civica", Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea - Palazzo Forti, Verona
"15x15 e 20x20", Galleria Il Traghetto, Venezia

1994
Arte Fiera Bologna, Galleria Il Traghetto, Venezia, Il Fioretto, Padova
"I libri d'artista italiani del novecento", Guggenheim, Venezia
Arte Fiera Basilea

1995
"Multiplomania", Galleria Cinquetti, Verona
"Sordello da Goito", Palazzo Municipale di Goito, Mantova

1996
"Settima Biennale d'Arte Sacra", Santuario di S. Gabriele, Isola del Gran Sasso, Teramo

1997
"Il catalogo", Ente Fiere Verona, Verona
"Un libro da appendere", Galleria Ducale, Mantova

1998
"L'Arlecchino mantovano", Palazzo Comunale, Mantova
"Musica e nò", S. Maria della Scala, Siena
"Musica e nò", Palazzo Ducale, Mantova
"Segni ritmici", Il Mercante d'Oriente, Verona
"Musica e nò", Biblioteca Centrale, Firenze
"Unitled 98", Fiere di Verona, Verona

1999
"Città di Lissone premio di pittura", Lissone, Milano

Nella sua lunga ricerca sul Tempo-Spazio-Materia portata avanti con grande rigore, Eros Bonamini, ha indagato ogni aspetto concettuale, ogni forma di intervento materico. Ad ogni suo sperimentare, egli, ha dato vita ad opere, dove il segno, è evento in divenire, dove ogni traccia rende visibile il tempo che trascorre. Ma forse, questi ultimi lavori, sono ancora più intensi. Segni e tracce peculiari del lavoro di Bonamini, ma inediti nella loro esecuzione; nuove tracce, nuovi segni che attraverso la combustione e la trasformazione della materia creano spazzi tridimensionali finora inesplorati. Ammiro la materia deturpata dal fuoco, questo acciaio che, piegandosi alla volontà del calore, ci rimanda immagini deformate e caleidoscopiche.  Questa superficie specchiata, ci sollecita ad un gioco di immagini alterate, dove l’immagine riflessa è, di per sé, una percezione relativa.

Isabella Del Guerra, 2006

Dal lontano 1994 la Galleria Gagliardi collabora con Eros Bonamini proponendo negli anni, attraverso tre mostre personali, un catalogo ed una collettiva, il percorso artistico di questo grande protagonista dell’Arte Concettuale. “Percorsi” una panoramica sulle opere degli anni ’70 con cementi ed inchiostri,“Anni ‘90” cronotopografie: interventi cromatici e tele rose dal fuoco. “Percezioni relative”  lavori di profonda ricerca sperimentale dove il segno cede il posto alla traccia lasciata dal fuoco.

In questa personale a lui dedicata: “Antinomie”, si vuole presentare una serie di opere su superfici di acciaio e plexiglas, materie dure e fredde che interagiscono con la realtà che rispecchiano, restituendocela distorta e grottesca dove nel gioco delle parti, tra realtà e finzione, coinvolgono lo spettatore stimolando la sua curiosa vanità.   Materie antipittoriche quali l’acciaio e il plexiglas sotto la forza del fuoco, distorcendosi, si trasformano in strumenti di riflessione e di ricerca intellettuale ad artistica.

Isabella Del Guerra, 2009

 

L'EQUILIBRIO DEGLI OPPOSTI
Amburgo
Dal 18/09/2009 al 18/12/2009
Maggiori Informazioni

PERCEZIONI RELATIVE
San Gimignano
Dal 11/02/2006 al 16/03/2006
Maggiori Informazioni

IL LABIRINTO DELLA PITTURA
PRATO
Dal 08/03/1997 al 30/03/1997
Maggiori Informazioni

Percorsi
San Gimignano
Dal 23/09/1995 al 14/10/1995
Maggiori Informazioni

Eros Bonamini
Edizioni Gagliardi - 2009
Download PDF - Pag.46