Marika Ricchi

Opere

Marika Ricchi ha esposto in Galleria Gagliardi nel 2016.

Marika Ricchi nata nel 1987.

Ha partecipato a diversi concorsi, mostre personali e collettive.

Ha conseguito il Diploma di I livello presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna con indirizzo scultura, in seguito ha frequentato la Scuola di Alta Formazione per le Tecniche di Lavorazione Artistica dei Metalli al Centro TAM di Pietrarubbia e il corso di scultura del Biennio Specialistico all’Accademia di Belle Arti di Urbino, in cui ha anche lavorato come tutor per la sezione di scultura e conseguito per l’ a.a. 2014- 2015 il diploma di II livello.

Vincitrice della borsa di studio ‘Franco Zeffirelli', ha perfezionato la sua formazione presso l’Academy of Art della Newington Cropsey Foundation di Hastings on Hudson (NY) e l’Art Student’ s League di New York.

Nel 2015 esordisce con la sua prima personale “Un letto comodo”, dove presenta una selezione di opere inedite in marmo presso lo Studio Toselli di Bologna. La seconda personale è del 2017 alla Rocca Rangoni di Spilamberto (Modena). Una nuova ricerca che vede il marmo come cardine essenziale di opere concettuali di grande suggestione.

Numerose in questi anni sono le partecipazioni a importanti mostre collettive come per il "Premio Arte 2017"a Palazzo Reale di Milano, Biennale di Soncino 2017, Premio Nocivelli 2017, Garten 2016, presso villa Rovere di Correggio (Reggio Emilia), il Premio Combat di Livorno e il premio Catel di Frascati.

E’ invitata nel 2015 a partecipare alla Biennale di scultura di Piazzola sul Brenta, (Vicenza). Sempre nel 2015 si inaugura “Nutrimentum” presso l’Orto dell’Abbondanza di Urbino, mostra riproposta all’ interno della Fortezza borbonica di Civitella del Tronto, dove presenta una importante installazione sui profumi e le essenze e “Uomo e spiritualità” nella suggestiva cornice di villa Necchi di Gambolò, (Pavia). Nel maggio dello stesso anno vince il premio internazionale di scultura Edgardo Mannucci ad Arcevia,(Ancona).L’esordio è del 2014 quando è invitata a partecipare alla Biennale d’arte creativa nella chiesa di San Salvatore di Viterbo.

Le opere, che accostano i materiali della grande tradizione artistica come il marmo ad elementi umili e comuni come il ferro e la rafia, muovono dal bagaglio biografico dell' artista fino a conquistare una dimensione universale, nella quale l'osservatore può individuare una propria, personale chiave di lettura.