Sergio Cerchi

Opere

Artista Sergio Cerchi

Sergio Cerchi espone In Galleria Gagliardi dal 2011.

Sergio Cerchi 1957. Si è diplomato all'istituto d'Arte di Porta Romana ed ha frequentato i corsi del Conservatorio Cherubini (Firenze). La sua formazione ha compreso fin da giovanissimo esperienze contigue di musica ed arti visive: due passioni inscindibili, coltivate con tenacia e determinazione, che lo hanno portato a frequentare le botteghe di alcuni artisti ed a suonare in varie formazioni musicali. Ha iniziato a dipingere intorno a 15 anni, sperimentando tecniche e approcci diversi, fino alla maturazione di un suo stile personale. "Figure e geometrie" compongono la sua visione del reale, contrassegnata da una spinta etica che esprime valori non solo artistici, ma filosofici, storici e psicosociali. Dai primi lavori pittorici con paesaggi e vedute, si è evoluto verso evocazioni "cubiste" e rielaborazioni del proprio vissuto, che hanno radicalmente mutato l' impianto materico e coloristico. Soggetti e sfondi si moltiplicano nella sua pittura come su di un pentagramma musicale, sfumando orizzonti piani e volumi, in cui figure e particolari emergono leggibili e composti in modo affatto originale. Cromie di colori ad olio, dalle calde tonalita' di rossi carminio, mescolati a sfumature ocra, a verdi antichi e blu con sapienti ombreggiature di grigi luminosi, danno corpo ad elementi petrosi, scultorei, emblematici delle materie e sostanze dei più grandi maestri dell'arte dai Primitivi al Rinascimento, di cui si nutre appunto la poetica e la pittura di Sergio Cerchi. Sergio Cerchi lavora in ciò che può essere definito "quadrantismo", uno stile unico in cui la superficie pittorica-piuttosto che l'oggetto raffigurato- è fratturata, moltiplicata e interpretata con differente illuminazione e gradazione tonale. Spesso i dipinti di Cerchi si compongono in ombreggiature di tonalità dominante, che talvolta divengono marcate o tenui a seconda del movimento o l'angolazione in cui appare il frammento. In tal modo, mentre le figure di persone, oggetti o animali, in un'appiattita estetica iperrealista rimandano alla cultura popolare e alla storia, le loro immagini sono staccate, mobili e fluttuanti. Nel rappresentare con la natura dell'oggetto un mondo che non è mai stabile- o piuttosto, costantemente riscoperto in un processo di ricomposizione- Cerchi esplora le inafferrabilità del tempo e del colore, dell'ombreggiatura e della stratificazione. Nessuna forma è definitiva, nessuna prospettiva è assoluta, nessun colore è completamente esplorato e definitivo. I suoi soggetti iconici, quindi, assumono misteriosi contorni che il fedele realismo non può mai completamente definire. Per ogni scelta che Cerchi fa, si rivelano miriadi di possibilità. 

Many personal exhibitions in public spaces and museums.

Mmolti i cretici che hanno scritto circa il suo lavoro, tra questi: Giovanni Frullini, Rossella Campana, D. Camiciotti, Lupoli, Giovanni Faccenda, Benjamin Suttom, Isabella Del Guerra, Ilaria Ricci.

ALTER EGO
Sergio Cerchi 
Galleria Gagliardi - Settembre 2015
 

Sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, era scritto: gnoti sauton ,  ovvero, "conosci te stesso",  ma possiamo veramente dire di conoscere noi stessi? Il nostro vero IO, la nostra natura più nascosta?                                                  
La strada per la conoscenza è impervia e lunga e, forse, neanche alla fine della nostra vita possiamo dire “io sono così”.                                        
Ancora più difficile se accettiamo il fatto che dentro di noi convivono due IO, Noi ed il nostro Alter Ego, quello che siamo nella vita e la nostra proiezione, cioè, quello che vorremmo essere in un mondo in cui vorremmo vivere.                                                                                                   
Nell’arte, nella letteratura, come nel cinema e nel teatro troviamo moltissimi esempi di costruzione di un sé immerso in una realtà immaginata.  
In questo caso, le opere pittoriche di Sergio Cerchi sono degli specchi di una “veritas” del nostro mondo immaginifico, dove il nostro Alter Ego trova un habitat in cui la propria proiezione riconosce il proprio sogno: un mondo in cui  trasformarsi in una dea o in un’amazzone, in un musico o in un guerriero oppure in un uomo in attesa di un accadimento. Altri dipinti invece evocano situazioni surreali dove gli oggetti sono in una precaria posizione ed in un discordante assemblaggio ma, comunque, in una assoluta armonia e nei quali, se si cerca con attenzione, si possono scovare simboli nascosti e messaggi criptici.                                                                                                                          
Una pittura, quella di Cerchi che attira, costringe all’osservazione dettagliata e alla riflessione, i suoi riquadri sono delle quinte teatrali che volutamente distraggono e disorientano quasi a voler mantenere un alone di misterioso enigma. 

Isabella Del Guerra, 2015

ARTE IN TERAPIA trentatrè diagnosi d'artista curatori Alberto D'Attanasio e Nazzareno Miele
SPOLETO Chiesa di Sant'Agata
Dal 29 Giugno 2013 al 20 Luglio 2013
9-12 15-22
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