Claudio Missagia

Opere

Artista Claudio Missagia

Claudio Missaggia ha esposto in Galleria Gagliardi  dal 2004 al 2006.

Il meticoloso realismo dei suoi soggetti si scontra spesso con il decorativismo di una quinta bidimensionale che crea un'atmosfera silensiosa e rarefatta.I volumi si presentano sempre frontalmente:una presenza discreta perchè probabili trasposizioni di uno stato d'animo che cerca consonanse interiori.Un chiaro scuro delicato,usato solamente per dare plesticità ai volumi,creato della stessa qualità incorporea della luce:è proprio in esso che si definisce la ridotta costruzione spaziale iniziata con una sapida distribuzione cromatica.In certi dipinti sembra che il pittore sperimenti la possibilità di portare la zona del colore al limite oltre il quale,affievolendosi la forza della luce,diventa impossibile distinguere finito da infinito,reale da fantastico.Missagia si limita a cercare quella magia che esiste intorno o dentro tutte le cose,che sussiste a priori ma che non tutti sanno vedere.Missagia cerca la profondità dei suoi soggetti attraverso un'intima fusione tra forma,luce e colore:una precisa interdipendenza di ciascun dettaglio da ciò che lo circonda,una luminescenza innaturale,che sembra generata dall'interno della composizione, contribuisce a stagliare i volumi da uno spazio che,per il pittore diventa un accumolo di energie onnipresenti:il sito dove agiscono le forze che ci circondano e che ci aiutano a penetrare la natura fino a percepirne in pieno l'essenza.

Claudio Missagia, nato nel 1959 dopo gli studi universitari Missaggia inizia a dedicarsi completamente alla pittura. Alla fine degli anni ottanta inizia la sua attività espositiva con mostre in Italia, Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti.

Nonostante le sue opere siano caratterizzate dall’inserimento di oggetti e di frutta, ognuno di questi elementi è ben lungi dall’assumere identità di soggetto privilegiato nella composizione. I primi cenni di “natura morta” vengono riscontrati in alcuni affreschi del periodo romano con le prime composizioni di oggetti inanimati.

Ma è un pittore italiano, Caravaggio, quello che può, forse, ritenersi il massimo esempio di questo tipo di pittura, ed è ancora un italiano Giorgio Morandi l’artista simbolo della “natura morta”, che fece di questo genere la sua realizzazione stilistica più rappresentativa.