Contributi

POPOLO GUERRIERO, PAOLO STACCIOLI
Gian Carlo Bojani

POPOLO GUERRIERO

La grande ambizione di Staccioli pare chiara nella sua arte plastica: una ambizione di risalire alle origini etrusche, di riacquisirle, di comprenderle e ribadirle. Un certo mistero - intenzionale - avvolge queste sue figure costruite con voluta rozzezza di mestiere, non troppo scoperte nel lato edonistico come avviene per i vasi, tirati su da mucchi di argilla, manipolati e serrati verso interni, nascosti significati e inaccessibili segreti. Così avviene delle rovinose cadute dei suoi cavalli, del loro precario situarsi su colonne dall'instabile equilibrio, e insieme ad essi le esili, accennate e disequilibrate figurine di umani. Ribadisco che l'ambizione è notevole in Staccioli: è quella di inseguire un mondo antico, il sogno dell'antichità, dei frammenti di una civilizzazione cui vuole risalire per accenno di sogni pittorici e plastici. Bisogna riconoscergli certamente un buon temperamento per farlo, oltre che guizzi d'ironia, anche per acculturazione rispetto a quanto avvenuto negli ultimi cinquant'anni di "anacronismo" nelle arti, cui egli si accosta con sentire primitivistico.
 
 
 
Galleria Gagliardi - 2006: "ART IN PARK VILLA SAN PAOLO" mostra personale di Paolo Staccioli, testo di Gian Carlo Bojani