Contributi

TERRE LIBERATE,
Stefano Gagliardi

TERRE LIBERATE

Mostra ceramica di scultura contemporanea
Come direttore dal ‘91 di una galleria d’arte in San Gimignano, che con sempre maggior impegno cerca di promuovere l’arte ceramica in tutte le sue più recenti espressioni, ho accettato con piacere l’invito di organizzare questa collettiva ceramica di scultura contemporanea. Con l’intento di avvicinare il grande pubblico a quello che oggi è senz’altro uno dei più dinamici e interessanti settori dell’arte italiana abbiamo esteso l’invito ad artisti di fama nazionale ed internaziona¬le provenienti dalle varie regioni d’Italia. La risposta è stata, per numero delle adesioni e delle opere inviate, superiore alle nostre migliori aspettative, segno inequivocabile di una volontà comunicativa ancora intatta, tradizionalmente predi¬sposta all’incontro, al confronto, alla collaborazione: ancora una volta insieme. I Maestri storici, per età e per esperienza, ritrovano qui oggi, come loro colleghi e artisti maturi, i propri allievi di ieri: in questo divenire generazionale l’amore trasmesso per la ceramica diventa istinto, codice ereditario di certezze sconosciute. Le loro opere, nate dalla terra, si confrontano, si protendono, si liberano in un vibrante dialogo con il cielo. Terre possedute dal fuoco, dall’acqua, dalle alterazioni chimiche, si ricompongono per le mani degli artisti e, attraverso rituali che noi non possediamo, si trasformano in vere e proprie metamorfosi liberate. L’artista diviene “medium” consapevole di questa liberazione, rende visibile e comprende per primo un determinato impulso estetico proveniente dalla terra, una sollecitazione che andava resa pubblica . (1*)  TERRE LIBERATE è dunque la rassegna visibile di questo intimo, organico rapporto tra la terra e l’uomo e del reciproco processo di liberazione, è la rappresentazione in scultura delle sollecitazioni che provengono dalla “materialità generante”. TERRE LIBERATE è anche una sintesi delle provocazioni con le quali l’uomo costringe le terre a rivelarsi e, “conquistando familia¬rità con esse, le vuole elementi di una propria visione, disponibili a caricarsi dei suoi significati” (2*). L’artista che fa ceramica, e le opere esposte lo dimostrano, riafferma comunque la priorità ad essere “ceramista” prima che “scultore”; ceramista che partecipa pienamente ai movimenti artistici in corso arricchendoli di conoscenze e pratiche esclusive e specifiche: sia che tragga la propria ispirazione dal rapporto quasi alchemico con le terre, sia che trasferisca in esse il proprio immaginario, sia che ci racconti la memoria di sè e di tutti noi e ci sveli la realtà “al di qua e al di là” dell’apparenza.
1*. Nico Stringa in: Finisterre, sculture di Alessio Tasca. - 2*. Tiziano Santi in: Terre provocate - una generazione di ceramisti.
 
Galleria Gagliardi-1993: mostra collettiva  "Terre Liberate" con gli artisti: L. Astone, M. Borca, R. Cambi, F. Candido, C. Carlè, A. Caruso, N. Caruso, P.Castagna, B. Gambone, L, Laghi, B.Lee, A. Leverone, S. Lorenzini, A. Lucietti, G. lucietti. P.E. Maddalena, L. Malta, S. Merli, G. Montuschi, P. Pianezzola, S. Pioli, F. Rampi, F. Rigon, E. Stropparo, A.Tasca, E.Vanni, A. Verdirame.  A cura di Stefano Gagliardi