Comunicato Stampa

NUOVI TEMPERAMENTI DELL'ARTE di
Testi di Claudio Ceritelli e Paolo Minoli
dal 14/12/1996 al 06/01/1997

1997 - Galleria Gagliardi, San Gimignano

NUOVI TEMPERAMENTI DELL'ARTE

da Brera al Jamaica

opere di:

Misia De Angelis
Piermario Dorigatti
Alessandro Fieschi
Ayak Nakamiya
Pietro pasquali
Antonio Sammartano
Tetsuro Shimizu

Catalogo con testi di

C.Cerritelli e P. Minoli

La mostra documenta la ricerca pittorica di sette giovani artisti che attraverso l'esperienza didattica presso l' Accademia di Brera si sono riconosciuti in una comune aspirazione verso la dimensione assoluta del colore.

DA BRERA AL JAMAICA

Due miti a confronto sono il riferimento di questa prima scelta espositiva dedicata ai “nuovi temperamenti della pittura”: l’Accademia di Brera e il Bar Jamaica.

Due luoghi attigui, vicini non tanto per appartenenza al quartiere di Brera ma soprattutto per essere stati, in un passato che oggi si rinnova, luoghi di incontro e di dibattito culturale, al di là della dimensione scolastica dell’una, e dell’atmosfera mondana dell’altro.

La mostra, documentando lo specifico interesse per la pittura astratta e informale da parte di un gruppo di giovani ex allievi di Brera, intende superare la fase di rispecchiamento della didattica e puntare, invece, verso una dimensione professionale del dipingere, attraverso piccole rassegne intorno ad ogni singolo percorso.

Sulle caratteristiche pareti del Jamaica si sono osservati gli ardori cromatici di Misia De Angelis, le superfici materiche di Piermario Dorigatti, le vibrazioni segniche di Alessandro Fieschi, le luci impalpabili di Ayako Nakamiya, le tracce sfuggenti di Pietro Pasquali, le evocazioni del paesaggio di Antonio Sammartano, e le tensioni spaziali di Tetsuro Shimizu.

Ne è scaturito una originale serie di incontri con la pittura che si sono susseguiti durante il 1996 in modo costante e avvincente, in un luogo appunto non convenzionale ma, al tempo, assai qualificato e affascinante come il Jamaica, frequentato da gente diversa e diversamente attenta agli eventi dell’arte contemporanea.

Bisogna riconoscere che siamo lontani dal clima speciale e inconfondibile scaturito tra la fine degli anni quaranta e gli anni cinquanta, tuttavia non si può continuare a lamentarsi per gli insostenibili giorni dell’attualità e per il precario destino a cui il nostro tempo relega l’arte.

Conviene guardare avanti, disponibili verso quella passione che caratterizza questi giovani pittori e le loro avventure cromatiche,momenti iniziali di una strategia che dovrà farsi sempre più intensa e capace di imporre il proprio credo.

Già, bisognerebbe inoltre chiedersi: perché il pittore, giovane o maturo che sia, è considerato sempre una figura superata, quasi passatista, un superstite per il solo fatto di credere ancora al valore della superficie dipinta?

Perché la pittura è sempre presa di mira dalle logiche perverse degli attualismo, e delle tendenze che presumono di indicare strade “novissime” e spesso noiosissime, almeno a guardare gli acuti stridenti della cultura tecnologica o le ipotesi sulla virtualità telematica che toglie corpo e materia al linguaggio dell’arte?

Dobbiamo inoltre dire che guardare la pittura non significa necessariamente non potersi confrontare con queste nuove logiche comunicative: direi che l’occhio può far tutto, farsi blandire dall’eccesso di comunicazione ma anche reagire alle sue formule imperative, e inseguire i segni molteplici dell’immaginazione scultorea o della materia pittorica.

A quest’ultimo aspetto della ricerca sono rivolti “i nuovi temperamenti” raccolti in questa mostra che toccherà, d’ora in avanti, diversi luoghi, non solo italiani: da Milano a Venezia dalla Toscana all’Abruzzo, una tappa in Sicilia ed una in Svizzera, per tornare di nuovo a Milano.

Si tratta di un viaggio da una galleria all’altra, attraverso dimensioni culturali differenti dove ciò che conta è l’intensità che la mostra riesce a stabilire con il pubblico coinvolgendolo nei molteplici stati d’animo della pittura: lirica e poetica, espressiva e drammatica, dinamica e attenta al rapporto con l’ambiente.

Una pittura inesauribile, dunque, in cui alla sensibilità del colore si sovrappone la fantasia del segno, con andamenti imprevedibili  che sono il carattere più vero della sua condizione creativa.

Parallelamente, un altro percorso di giovani artisti è stato avviato proponendo un secondo ciclo di mostre sui nuovi temperamenti dell’arte, naturalmente tra Brera e il Jamaica.

Claudio Cerritelli