ZED1

Opere

Artista ZED1

Zed 1 espone in Galleria Gagliardi dal 2019.

ZED1 è nato a Firenze il 25/04/1977 ha studiato grafica alla scuola Lucrezia Tornabuoni di Firenze.

Eventi e mostre recenti importanti:- Capoverde 2016 realizzazione 5 opere murali in 5 Isole dell’arcipelago per progetto 7soi 7lue per la promozione culturale -Tokyo 2015 Decorazione murale ed esposizione personale presso Amp Gallery -Osaka 2015 esposizione presso ufficio cultura italiana -Grosseto 2015 vincitore premio Mario Monicelli 2015 – New York 2013-2014 decorazione murale ed esposizione collettiva - Miami 2014 decorazione murale e esposizione in Mia Miami Art Festival 

Paesi esteri in cui sono state realizzate opere murali: Oslo (Norvegia), Roeselare (Belgio), Cardiff (Galles), Amsterdam (Olanda), Copenaghen (Danimarca), Deva (Romani), New York (Usa), Jersey City (Usa), Miami (Usa), Tokyo (Giappone), Pombal (Portogallo), Ribeira Grande, Sao Felipe, Tarafal (Capoverde), Playa del Carmen (Messico), Denver (USA), Fortaleza (Brasile), Santander (Spagna), Ponte de Sor (Portogallo), Cardiff (Galles), Dolo Venezia (Italia), Campobasso (Italia), Roeselare (Belgio), Poggibonsi (Italia), Santacroce a Magliana (Italia), Carpi (Italia), Staggia (Italia), Azzorre (Portogallo), Genova (Italia), San Benedetto del Tronto (Italia), San Gavino Monreale (Italia), Cartagine (Tunisia), Torino (Italia), Certaldo (Italia), Montegranaro (Italia), Ravenswood, Londra (UK), ......

Zed1 è uno street artist, nel significato più genuino del termine, da più di vent’anni. Tramite un costante e variegato sviluppo della tecnica, il suo stile si evolve conseguentemente alla sua attività di writer, che lo porta a dipingere treni, muri e superfici di ogni tipo. Seguendo la sua predilezione per il figurativo, arriva a creare un mondo di burattini umanoidi, che, nella loro apparente asetticità, interagiscono con la realtà che li circonda, evolvendosi tanto nello spazio quanto nel tempo (come nel recente ‘Second Skin’). Zed1 si muove, attraverso una raffinata danza di forme e colori, in un surrealismo postmoderno, che anche nei suoi tratti più irrazionali rimanda a una lucida consapevolezza, a volte malinconica, a volte terribilmente ironica.                                                                                                                         

Davide Barbieri