Massimo Pulini

Opere

Artista Massimo Pulini

Massimo Pulini espone nella nostra galleria dal 2008.

"Gli accesi smalti su radiografie, segregati dal mondo delle apparenze, sono creature di uno spazio senza tempo e di passate emozioni sopravvissute come memoria. L'Artista prevale sullo storico, in una ipotesi di sensazione che evita le vie obbligate: presenti e passate. D.M. è Pulini, dalla visitazione dei dipinti Koelliker, dipinti ascrivibili a differenti generi (religioso, mitologico), estrae, circoscrive, enfatizza un volto e, così facendo, ne ricava ritratti. Ecco dunque che "l'ingranaggio di vite parallele" che Pulini attua da sempre nella sua arte, include oggi anche il grande collezionista italiano, coinvolto in quella dimensione vertiginosa di rispecchiamenti e di amplificazioni che l'artista struttura a partire dalle proprie adesioni culturali, che sono anche afffettive ed etiche" .  "Questi ritratti non "afferrano" per mezzo della pittura, anime, sentimenti, psicologie, statuti sociali. Si collocano invece su pianure liquide e sdrucciolevoli, ove le rotte della forma incrociano il proprio disfacimento: "Il segreto della forma sta nel fatto che essa è confine; essa è la cosa stessa e, nello stesso tempo, il cessare della cosa, il territorio circoscritto in cui l'Essere e il Non-più-Essere della cosa sono una sola cosa" ha scritto George Simmel.  "Superfici che rimemorano onde sonore ed emanazioni termiche" . E F.

Massimo Pulini nasce a Cesena il 15 agosto 1958ed è docente Titolare della Cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Dal 1976 espone i suoi dipinti in importanti gallerie private e pubbliche, sia italiane che internazionali. Ha esposto varie volte a Parigi presso le Gallerie Lavigne Bastille e Vandôme. All’inizio degli anni ‘80 ha partecipato a fondamentali mostre curate dai critici Maurizio Calvesi, Italo Tomassoni, Marisa Vescovo, Rossana Bossaglia, Paolo Portoghesi e Italo Mussa, che furono all’origine di raggruppamenti artistici, variamente definiti: Anacronisti, Ipermanieristi, Pittura Colta o Nuova Maniera Italiana.

A metà degli anni Ottanta, dopo aver tenuto una sala personale presso l’XI Quadriennale romana intitolata Arte come Storia dell’Arte, vince il concorso che lo porta a realizzare una grande opera che sarà poi collocata a Dallas (USA) in un complesso architettonico progettato da Philip Johnson, padre riconosciuto dell’architettura postmoderna.

Queste esperienze hanno portato Massimo Pulini ad affrontare un lungo tragitto di ricerca individuale, sempre in dialogo con la Storia della Pittura e con la memoria, che lo ha portato a tenere vaste esposizioni personali in Musei italiani, francesi e inglesi. In particolare si ricorda l’esposizione che aprì per la prima volta all’arte contemporanea il Museo Nazionale di Villa Adriana di Tivoli (1997). Dello stesso anno è la monografica allestita presso la Saline Royale di Besançon, mentre del 1999 è la sua più vasta antologica, tenuta presso la Galleria Nazionale di Parma, con un allestimento che coinvolgeva il Teatro Farnese e tutte le sale delle Scuderie della Pilotta. Nel 2000 viene invitato ad allestire una sua ‘quadreria’ di opere all’importante rassegna retrospettiva sul “Novecento italiano”, tenutasi presso le Scuderie Papali del Quirinale con la cura di Maurizio Calvesi e Paul Ginsborg. 

Nel 2002, su commissione dei Musei Vaticani, realizza la decorazione della volta di una delle stanze degli appartamenti papali, dipingendo due Angeli reggi stemma nel vestibolo della biblioteca personale del pontefice Giovanni Paolo II. Esegue inoltre il velario del teatro storico cesenate Alessandro Bonci con una gigantesca opera su tela.

Nel 2005 la Romberg Arte Contemporanea di Roma gli dedica l’antologica dal titolo “Gallerie parallele”. Nel 2006 l’Istituto Italiano di Cultura a Londra, su segnalazione di Sir Denis Mahon, il grande studioso del Barocco italiano, gli allestisce una vasta personale con la pubblicazione di due volumi. Sempre nel 2006 viene inserito nel progetto di catalogazione: 10 artisti per i beni culturali dell’Emilia-Romagna, a cura di Carmela Baldino e Claudia Collina. Nel 2007 viene invitato ad eseguire sei opere, selezionate dalla commissione guidata dal cardinal Betori e presieduta da papa Benedetto XVI, che vanno a comporre il corredo illustrativo dei volumi ufficiali del Lezionario Liturgico, tuttora vigente. Nel 2009 viene invitato dal cardinal Gianfranco Ravasi all’incontro tra il Papa Benedetto XVI e gli artisti, tenutosi nella Cappella Sistina.

Da oltre un trentennio, parallelamente all’attività di artista, Massimo Pulini svolge ricerche nel campo della Storia dell’Arte, pubblicando vari saggi su riviste scientifiche. Negli anni ha pubblicato svariati libri con la casa editrice Medusa di Milano, ha contribuito a piéce teatrali e scritto romanzi.

Dal giugno 2011 fino al gennaio 2019 ha assunto un impegno di responsabilità civile presso l’Amministrazione Comunale di Rimini e si è fatto promotore della Biennale Disegno, curando tre edizioni di quella che si è già distinta come la più vasta rassegna internazionale dedicata all’Arte del Disegno, antico e contemporaneo.

Hanno scritto testi critici su Massimo Pulini: Mariano Apa; Adriano Baccilieri; Paolo Balmas; Rossana Bossaglia; Maurizio Calvesi; Luciano Caprile; Maurizio Cecchetti; Claudia Collina; Rosita Copioli; Roberto Daolio; Andrea Emiliani; Lucia Fornari Schianchi; Franco Solmi; Sabrina Foschini; Eleonora Frattarolo; Giuseppe Gatt; Sergio Guarino; Domenico Guzzi; Sir Denis Mahon; Gianluca Marziani; Gabriello Milantoni; Italo Mussa; Giancarlo Papi; Paolo Portoghesi; Concetto Pozzati; Carlo Ragghianti; Eugenio Riccomini; Lorella Scacco; Claudio Spadoni; Carlo Federico Teodoro; Italo Tomassoni; Marisa Vescovo; Marco Vallora; Claudia Zanfi.