Vittorio Miele

Opere

Artista Vittorio Miele

Vittorio Miele ha esposto in Galleria Gagliardi dal 1994 al 1999.

Vittorio Miele (1926-1999)

La dote distintiva della maniera di vedere di Vittorio Miele, pittore dai sentimenti delicati, ma non meno intensi, che ci sorprende e ci intrattiene con le sue figure e i suoi paesaggi nello spazio fantasioso di un lungo intermezzo lirico compreso tra la personale esperienza vissuta e un nobile linguaggio visivo che sa parlare poeticamente "a bassa voce" consolidando impressioni fugaci in valore formale. La pittura di questo artista nasce dall'impulso sentimentale e si riassume in una nota di forma e di colore che nella sua semplicità genera effetti di vibrazione profonda. Egli rivolge lo sguardo nei solchi della memoria, personale e collettiva, ed escono dal suo pennello stati d'animo di permanente innamoramento dei viaggi, dei luoghi, delle persone raffigurate.

Visse l'esperienza tragica della battaglia di Montecassino in cui vede morire il padre e la sorella ed in seguito, per le ferite riportate, anche la madre. Dopo la fine del conflitto si trasferisce a Urbino dove comincia la sua attività artistica. Nel 1958 è presente alla "Mostra Nazionale Città di Mantova", mentre la prima mostra personale avrà luogo a Frosinone nel 1966, presso la galleria “La Saletta”, luogo di incontro e di dibattito dei pittori ciociari e dell’Alta Terra di Lavoro.   Nel 1967 grazie all'opera Meriggio è premiato alla rassegna d'arte "Avis" di Jesi. Due anni dopo, nel 1969, con l'opera Il Dolore riceve il 2º premio all'Esposizione Internazionale di Pittura di Piervert (Francia) e, nello stesso anno, con l'opera Case di Ciociaria vince il primo premio alla IV Rassegna Nazionale Arti Figurative a Roma.   Negli anni settanta partecipa ad esposizioni a San Marino (una mostra personale al Ridotto del Teatro Titano nel 1971), in Giappone (1972, Galleria "2000" di Tokyo, per una rassegna collettiva a cui partecipano anche opere di De Chirico, Gentili, Campigli, Greco, Cantatore), in Jugoslavia (1973, Padiglione d'Arte di Sarajevo), Canada (1974, espone a la Place Bonaventure di Montréal, al Titanus Inc. di Willowdale, all'Hotel Hilton e alla Fine Arts Gallery di Toronto), Stati Uniti d'America (1976, mostra di oli e tempere alla Mondello Interiors Gallery di Birmingham). Espone anche alla Forsythe Gallery di Ann Arbor, alla Charter Arts di Farmington, alla Coach House Gallery di Detroit ed in altri prestigiosi musei.

Dopo molte altre mostre in Italia viene invitato, sul finire degli anni settanta, nella Colonia Artistica Statale di Počitelj in Jugoslavia, esperienza che ripercorre in una serie di stupendi pastelli. Trentacinque anni dopo la distruzione di Cassino Vittorio Miele commemora quell'anniversario con "Testimonianza", un itinerario artistico con le immagini più crude che erano rimaste nella mente del maestro.

Nel 1991 espone al Parlamento Europeo.

Dopo moltissime altre esposizioni (tra cui nel 1987 alla "Galleria Il Trittico" di Roma e nel 1994 mostra personale alla "Galleria Gagliardi" di San Gimignano) Vittorio Miele muore nella sua Cassino il 18 novembre del 1999.

Nel 2009, la Fondazione Umberto Mastroianni ed il Comune di Frosinone, in occasione del decennale dalla scomparsa, gli dedicano una mostra personale che ottiene uno straordinario successo di pubblico e di critica. Analoga iniziativa viene presa anche dalla "Galleria Gagliardi" a San Gimignano. Nel 2015, nel corso degli eventi legati alla commemorazione della distruzione di Montecassino, Cassino lo ricorda con una mostra all'interno del Museo archeologico "G. Carettoni" dedicata alle opere inedite relative alla Battaglia.

Amico di Umberto MastroianniAlfredo BonazziKolja Mićević e Pietro Annigoni, definito da Duccio Trombadori "il poeta del silenzio"[11], Miele rimane uno degli artisti italiani più profondi e significativi del secolo scorso. Attualmente alcune sue opere sono esposte presso il Museo della Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino.

A Frosinone, città dove ha vissuto molti anni della sua vita, gli è stata dedicata una scuola dell'infanzia statale[.

Nel gennaio 2020 viene inaugurata presso l' Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale la Donazione Vittorio Miele. A venti anni dalla scomparsa del pittore, la sua famiglia dona all’ Università trenta dipinti e grafiche realizzati a metà degli anni ’80 del secolo scorso. La raccolta fa parte della serie “Testimonianza”, documentazione artistica di un’esperienza umana che ha visto Miele testimone diretto e protagonista degli eventi bellici che sconvolsero la città e l’Abbazia nel 1944. In catalogo intervento critico di Marcello Carlino.

Bibliografia
Colomo G., Nuovissimo dizionario dei pittori, poeti, scrittori, artisti dei nostri giorni, Firenze, Nuova Europa, 1975.
Studi meridionali, Anno 5, fasc. 1 (Gennaio-Marzo 1972)
Trombadori D., Vittorio Miele: il poeta del silenzio / presentazione di Duccio Trombadori, Boville Ernica, 2000. 
Vittorio Miele, Fondazione Umberto Mastroianni, 2009
Varone G., Scritti di Michele Rosa, Sora, Expo, 2010, pp. 213, 214. 
Zani R., Vittorio Miele: le opere inedite della testimonianza - Museo Archeologico Nazionale G. Carettoni di Cassino, 14 giugno - 5 luglio 2015, Cassino?, 2015.  
Nuovi Orizzonti, rivista mensile di arte, anno V, N. 2, Napoli, Nello Punzo editore, febbraio 1966.

Archivio Vittorio Miele, su archiviovittoriomiele.wordpress.com.

Vittorio Miele. Il poeta del silenzio - dal sito www.menteantica.it, su menteantica.it. URL consultato il 19 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2006).

Sito dedicato a Vittorio Miele, su wix.com.

Fotografie dal sito della Galleria Gagliardi di San Gimignano, su galleriagagliardi.com. URL consultato il 19 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2005).

La Pittura in Ciociaria, su web.tiscalinet.it.

Comune di Cassino, su comune.cassino.fr.it. URL consultato il 29 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2017).

Alessio Porcu, su alessioporcu.it.

Rivista Segno, su rivistasegno.eu.

Latium adiectum, su latiumadiectum.it.

Vittorio Miele nasce a Cassino (Fr) nel 1926. Sono gli anni che precedono il terrore. La guerra è alle porte, perfino in quell’angolo di tranquillità campagnola fatta di grano e fatica.

Vittorio Miele è sopravvissuto, forse involontariamente, a quell’universo di terrore. Dopo la guerra va a nord e scopre “passioni” nuove, quelle che forse, l’irrimediabilità della follia umana gli aveva sottratto. Ad Urbino segue i corsi di pittura e partecipa intensamente alla vita artistica della città.

Nel 1958 partecipa alla Mostra Nazionale Città di Mantova. Sempre in quell’anno la sua prima Marguttiana. Poi, nel 1966, la prima personale a Frosinone. L’anno successivo, con l’opera Meriggio viene premiato alla rassegna d’arte Avis di Jesi.

La maturazione pittorica e umana di Vittorio Miele segue parallelamente l’incrociarsi di rapporti sempre vivi con i massimi esponenti della cultura degli anni ’60. Ma non tradisce, nelle tele, la predilezione per i grandi maestri dell’impressionismo. Nel 1969 con l’opera Il Dolore riceve il 2° premio all’Esposizione Internazionale di Pittura di Piervert, Francia e, sempre nello stesso anno vince a Roma il primo premio alla IV Rassegna Nazionale Arti Figurative con l’opera Case di Ciociaria.

Nel 1971 è a San Marino con una personale al Ridotto del Teatro Titano. Con un gruppo di validi artisti fonda l’Associazione degli Artisti Ciociari. E’ l’inizio di un’intensa attività di collaborazione con artisti, strutture culturali, soprattutto internazionali. E’ del 1972 il primo impegno extra europeo di Vittorio Miele, quando alcune delle sue opere vengono prescelte, insieme a quelle di De Chirico, Campigli, Gentili, Greco e Cantatore, per una rassegna collettiva alla Galleria “2000” di Tokio specializzata nella divulgazione dell’arte contemporanea in Giappone.

Di nuovo nel 1973 è presente al Padiglione d’Arte di Sarajevo. Nel 1974, la sua prima esperienza oltreoceano, in Canada dove espone le sue opere a la Place Bonaventure di Montreal, al Titanus Inc. di Willowdale, all’Hotel Hilton e alla Fine Arts Gallery di Toronto. La positiva esperienza americana si ripete nel 1976 quando la Mondello Interiors Gallery di Birmingham gli allestisce una grande mostra di oli e tempere. Espone inoltre a Forsythe Gallery di Ann Arbor, alla Charter Arts di Farmington, alla Coach House Gallery di Detroit ed ancora in altri importanti musei.

Tornato in Italia, ricco soprattutto dei consensi critici ottenuti in America, riprende immediatamente i contatti con i maggiori galleristi italiani. Tra i tanti appuntamenti ricordiamo in quegli anni la personale presso la “Nuova Scaligera” di Verona. Dopo la parentesi italiana, nel 1977 parte di nuovo, questa volta verso paesi completamente diversi. E’ invitato in Jugoslavia, ospite della Colonia Artistica Statale di Pocitelij.

Dopo questa nuova e positiva esperienza torna in Italia, dove alcuni anni dopo materializzerà un progetto meditato da decenni, quello di tornare nella sua città natale con una mostra del tutto particolare. Nel trentacinquesimo anniversario della distruzione di Cassino il maestro dedica alla sua città e a coloro che vissero quei tragici fatti bellici, la mostra storica “Testimonianza“, un itinerario artistico con immagini agghiaccianti nelle quali ripropone quei tragici giorni.

Per otto mesi la rassegna sarà meta di migliaia di visitatori, tra cui delegazioni, anche governative, della Polonia, dell’Inghilterra, degli Stati Uniti e della Francia. Questa mostra rappresenta il primo passo verso il disgelo con la sua città. Durante questo periodo incontra il maestro Pietro Annigoni impegnato nell’affresco della volta dell’Abbazia di Montecassino. Sarà lo stesso artista fiorentino a presentare in catalogo la vasta antologia che il Comune di Cassino dedicherà a Miele l’anno successivo: oltre duecento opere che segnano il cammino artistico e umano del pittore ciociaro dal 1950 al 1980.

Ma proprio negli ultimi giorni della mostra, quasi come segno del sofferto ritorno alle origini, l’artista avverte i primi sintomi della grave malattia che lo terrà inattivo per lungo tempo. Faticosamente, col coraggio della volontà, esorcizza il dolore e l’angoscia. Nascono così, le sue opere più “chiare”, quasi a riaprire, ironicamente, la lotta col tempo. Negli ultimi anni della sua vita espone ancora in personali o mostre collettive tra cui ricordiamo: 1984 Amministrazione Provinciale di Frosinone, mostra antologica; 1987 Galleria Il Trittico di Roma, 1989 Palazzo Gottifredi di Alatri; 1991 Parlamento Europeo; 1994 personale alla Galleria Gagliardi di San Gimignano e nel 1998 ultimo appuntamento di rilievo con una mostra delle opere più recenti nel Palazzo dell’Unione Industriale di Frosinone.

Dopo lunghi mesi di lucida sofferenza muore a Cassino il 18 novembre 1999.

Nel decennale dalla scomparsa, nel 2009, la Fondazione Umberto Mastroianni, presieduta da Massimo Struffi, gli dedicherà una mostra personale presso la Villa Comunale di Frosinone ed un volume (Vittorio Miele, Fondazione Mastroianni, 2009). Un’altra mostra sarà tenuta lo stesso anno presso la Galleria Gagliardi a San Gimignano.

 tratto (con alcune modifiche) da menteantica.it

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