Comunicato Stampa

MAGIA DEL SILENZIO di ANDREA GIOVANNINI
Testo critico di Isabella Del Guerra
dal 14/05/2005 al 03/06/2005

2005 - Galleria Gagliardi, Taormina

Il paesaggio eserciterà sempre un fascino indiscreto sugli artisti e sugli uomini."Guardare, osservare" sono attività che liberano la mente attraverso la visione.Il paesaggio in pittura, apparentemente è innoquo come una cartolina, invece quando si osserva un dipinto,si comprende che dobbiamo guardarlo con occhi diversi. Nessuna fotografia può essere equivalente ad un quadro; e questo vuole dire che ciò che vediamo o che possiamo inquadrare in una foto, non è la stessa cosa di quello che si vede dipingendo. Mettersi davanti ad una tavola, ad una tela, prepararla e dipingere una parte del mondo che ci circonda mette in moto un diverso meccanismo di partecipazione e di conoscenza.La distanza è il tempo.Il tempo che ci vuole a dipingere un paesaggio è lo stesso che scandisce la solitudine, quella dell'artista. Le sue operesono paesaggi contemporanei, comuni con orizzonti larghissimi.Il loro fascino è in questo sconfinamento,quello che si vede, coincide con quello che si prova.Il piacere di guardare con fissità qualcosa che ha tenui confini,farsi assorbire interamente dall'atto del guardare;perfino i simboli arretrano dinanzi al paesaggio, l'infinito li assorbe.Così queste opere che Giovannini tesse con pacato lirismo, vogliono affermare qualcosa di semplice,ripristinare un piacere non del tutto dimenticato.In questo la pittura rimette in gioco una lenteur che riconcilia con le cose. Lo sguardo che si perde fa parte non solo di un immaginario poetico,ma appartiene (e può appartenere) alle cose di tutti i giorni. L'artista ce lo ricorda con la sua pittura, con calma e l'immediatezza delle verità irrinunciabili.

Isabella Del Guerra