Comunicato Stampa

NERO INTENSO - BIANCO SUBLIME di FLAVIO SENONER
a cura di Stefano Gagliardi
dal 22/06/2024 al 14/07/2024

2024 - Galleria Gagliardi, San Gimignano

La Galleria Gagliardi è lieta di comunicare che Sabato 22 Giugno 2024, verrà inaugurata la mostra personale di Flavio Senoner "Nero intenso - bianco sublime" presso il proprio spazio a San Gimignano (SI), la quale avrà termine Domenica 14 Luglio.
 
La mostra è curata da Stefano Gagliardi e il testo critico scritto da Isabella Del Guerra.
 
Flavio Senoner, proviene da una formazione classica: frequenta l’Accademia Di Belle Arti di Firenze, si laurea con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano per poi proseguire i propri studi presso la Barnet Art and Design High School di Londra che gli permette di conoscere e confrontarsi con altre realtà artistiche.  Importante per la sua formazione diventa la conoscenza del Gruppo ZERO fondato in Germania (Dusseldorf) nel 1957 e della loro sperimentazione di nuovi materiali, tecnologie avanzate di lavorazione e nuove procedure espressive, filosofia artistica che ha influenzato i suoi lavori.
Flavio, nato nel 1970, quindi, inizia la propria attività artistica nel 2001 confrontandosi con le avanguardie italiane, francesi, olandesi e tedesche, comunque, intrinsecamente riconducibili al Gruppo ZERO e guarda con gran interesse le ricerche di artisti quali: Otto Piene, Heinz Mack, Bernard Aubertin, Yves Klein, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi,  condividendo la loro volontà di azzerare le esperienze artistiche legate al passato tutte riconducibili a concetti ormai tradizionali di “quadro” e “scultura”.
 
Per Senoner , il desiderio-necessità di ricominciare da zero, diventa stimolo di un progetto rigoroso per  una nuova forma d’arte nella scultura lignea: si avvale di tecnologie avanzate di lavorazione, di una progettualità che si alimenta e si arricchisce nel suo divenire;  sottopone l’opera d’arte a processi di percezione mutevoli sia in ambito spaziale che  cinetico; persegue, costruisce e ricompone la tridimensionalità dell’opera scultorea attraverso sommatorie e intersezioni di costanti bidimensionali; la scelta del colore si riduce al bianco, al nero e a tutte le gradazioni di una combustione controllata, scandisce su entrambi i piani (bidimensionali e tridimensionali) la presenza cinetica del vuoto e del pieno. Non dipinge il legno ma fa sì che il fuoco su di esso diventi il proprio pennello di combustione, non pittura il legno ma inserisce il bianco gesso per cui tutto il legno diventi nero intenso e insieme bianco sublime. (...)
 
Tratto da "Nero intenso - bianco sublime" di Isabella Del Guerra